Visualizzazione post con etichetta Co-sleeping. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Co-sleeping. Mostra tutti i post

venerdì 29 giugno 2012

"Io dico No al metodo Estivill"

Oggi 29 giugno 2012, in Spagna hanno pensato di dedicare questa giornata al Sonno Felice (Dia mundial del Sueño Feliz) e, quindi, inevitabilmente cio' significa denunciare in tutti i modi possibili il famoso libro di Estivill "Fate la nanna"..
Ma cos'ha di cosi tremendo questo libro? Estivill propone un metodo che ha come obiettivo quello di estinguere i risvegli notturni dei nostri bambini, i quali vengono considerati dei comportamenti inadeguati e, quindi, da eliminare.. Concretamente viene imposto ai genitori di lasciar piangere il proprio figlio da solo nella sua camera per una quantità di minuti sempre crescente, fino ad arrivare anche a piu`di un'ora, fino a quando il piccolo sfinito non smettera`di piangere. I genitori penseranno cosí di aver raggiunto il loro obiettivo, senza pero`considerare gli effetti dannosi che questo metodo puo`avere sulla psiche del loro bambino. E' normale e fisiologico che un bambino, fino all'incirca al terzo anno di età (e anche di piú), abbia dei risvegli notturni, soprattutto per il bisogno fondamentale di contatto e rassicurazione. Quando un bambino piccolo si risveglia da solo, separato dalla sua mamma, e`assolutamente normale che richieda il contatto con lei (d'altronde a quasi nessuno piace dormire da soli..).. Il mezzo comunicativo principale per comunicare un bisogno e`il pianto: il pianto e`sempre un indicatore di stress e disagio emotivo e non rispondere a questo richiamo significa insegnare al bambino a non cercare conforto emotivo quando sono in una situazione di disagio. Questo metodo apparentemente sembra funzionare, molti genitori riferiscono che effettivamente dopo qualche giorno o qualche settimana (!!!) di pianti i bambini dormono senza piu`svegliarsi.. Ma a che prezzo??? In realtà i bambini continuano a svegliarsi ma si sono RASSEGNATI al fatto che anche se chiameranno i loro genitori per essere confortati, loro non lo faranno, e quindi apprendono già da piccoli a non chiamare più perchè nessuno soddisferà il loro bisogno. Secondo me, ma anche secondo studiosi e associazioni molto più autorevoli di me, questo metodo è dannoso e criminale!!!
È importante anche sottolineare che questo metodo NON HA ALCUN FONDAMENTO SCIENTIFICO, nel libro "Fate la nanna" non c'è uno stralcio di bibliografia e non ci sono studi scientifici sull'applicazione di questo metodo. In cambio c'è fior fior di letteratura sui danni derivanti dal lasciar piangere i bambini.
Di argomentazioni per eliminare definitivamente il libro di Estivill dalle librerie ce ne sarebbero tantissimi.. Io mi limito a segnalare dei link che, chiunque fosse interessato all'argomento, dovrebbe guardare...

http://www.bambinonaturale.it/2011/03/estivil-no-valore-scientifico-minaccia-bambini/

http://www.bambinonaturale.it/2011/07/educare-bambini-metodi-persone/  Questo è un articolo fantastico!!!

http://www.bambinonaturale.it/2011/04/no-metodo-estivill-video/ Questo è per rendersi conto in concreto di cosa significhi applicare il metodo Estivill.. E' a dir poco agghiacciante!!!!

C'è anche un gruppo in Facebook: "Attenzione al metodo Estivill: è potenzialmente pericoloso"

Un libro fondamentale per capire come funziona il sonno dei bambini è: "Di notte con tuo figlio" di James McKenna, Il Leone Verde, 2011



giovedì 14 giugno 2012

Contraddizioni, pregiudizi e disinformazione

Sabato 09 e domenica 10.06.12 ho frequentato a Milano la prima parte del corso "Fisiologia e psicologia perinatale", organizzato dall'Associazione Psicologi della Lombardia, le cui relatrici erano la Dott.ssa Alessandra Bortolotti (autrice anche del libro "E se poi prende il vizio") e la Dott.ssa Laura Castellarin (ostetrica). Il corso è stato entusiasmante, sia ovviamente per le tematiche trattate ma anche per l'approccio con cui si sono affrontate queste tematiche. Sono chiaramente uscita da questa full immersion gasatissima e con una gran voglia di diffondere quanto ho potuto apprendere in questi giorni. Oggi, quindi, stavo curiosando in Internet per vedere cosa offre il nostro Cantone alle famiglie in merito a progetti di prevenzione primaria, a progetti di sostegno della genitorialità, a progetti di formazione per genitori,  a progetti di accompagnamento alla nascita e nel post-parto etc.. Sono quindi andata a vedere il sito ufficiale del Cantone che tratta di questi argomenti, ovvero il sito della Divisione dell'azione sociale e delle famiglie (Dipartimento Sanità e socialità) e ho navigato un po' al suo interno. Sono rimasta sorpresa e positivamente colpita di come sia stato messo in luce l'importanza del bisogno di contatto nel link dedicato ai bisogni del neonato. Il sito dice "Essere portati è un elemento molto importante: fino al momento della nascita il bambino è stato in contatto permanente con la madre; poi, improvvisamente tutto il mondo a lui conosciuto fino a quel momento non esiste più, si modifica. Si capisce meglio perché nel ritrovare le braccia materne, un ritmo di movimento conosciuto, il rumore del battito del suo cuore e il suo odore, il neonato si calma: ritrova parte di un'esperienza conosciuta e quindi una sensazione di sicurezza. Dare risposta a questo bisogno è importante: il bambino che si sta appropriando del suo nuovo mondo sa che dispone dell'aiuto dei genitori quando è in difficoltà. Spesso i neogenitori sono allarmati dalla richiesta da parte del neonato di un lungo contatto fisico: da una parte l'adulto non è più abituato a stare a lungo gli uni vicini agli altri, d'altra parte vi è una paura derivante dalla nostra cultura occidentale in cui la società promuove l'autonomia dell'individuo. Il neonato è tutto fuorché un essere autosufficiente. L'autonomia la si costruisce col passare degli anni, non nelle prime settimane di vita e anche i bambini portati tanto in braccio, a tempo debito andranno alla scoperta del mondo che li circonda, rassicurati dal fatto di avere un porto sicuro a cui tornare in caso di bisogno. Non si tratta perciò di vizi, ma di un bisogno vero e proprio al quale i genitori possono dare risposta con tutte le coccole del mondo."  
Leggendo questo pezzo, dentro di me dico "Wow, non ci posso credere!!!! Allora, forse, stiamo andando nella direzione giusta.. Allora, forse, c'è veramente una sensibilità diversa nell'aria rispetto a queste tematiche...".. Ma basta poco, per far si che la mia contentezza svanisca... Passo infatti al link sul sonno.. e trovo le  "misure che favoriscono il sonno notturno":  rituali, mettere il bambino sveglio da solo nel lettino per farlo addormentare da solo, offrire ciuccio o oggetti vari, poche coccole... Insomma, quel bisogno di contatto e di amore di cui si parlava prima e di cui il neonato sembra avere un disperato bisogno (è infatti un bisogno primario, di sopravvivenza...) sembra che di notte sparisca.. Ma qualcuno mi puó spiegare perchè di giorno i genitori devono rispondere a questo bisogno coccolandoli, cullandoli, portandoli, tenendoli stretti e di notte no???????? Perchè????????? Perchè un neonato non ha il diritto di essere confortato dolcemente, allattato, coccolato? Perchè non bisognerebbe dare una risposta amorevole e pronta ai bisogni notturni di nostro figlio???  Anche le risposte ai bisogni notturni contribuiscono a porre quelle basi di sicurezza e di autonomia dell'individuo... In quel trafiletto mancava solamente che venisse consigliato di farli piangere e di seguire il metodo Estivill per farli addormentare... Inoltre sono presenti diverse cose fuorvianti e che interpreto come DISINFORMAZIONE:
1) Nei primi mesi di vita i bimbi si svegliano durante la notte per reclamare la poppata, è normale e assolutamente fondamentale per un buon proseguimento dell'allattamento: di notte c'è il picco della prolattina ed il latte è quindi piú grasso e nutriente, la natura questo lo sa... Inoltre, far passare troppe ore tra una poppata e l'altra, puó influire sulla produzione di latte!!
2) Far si che il bambino si addormenti da solo nel lettino è una raccomandazione che non ha nessuna valenza scientifica! Nessun bambino è uguale ad un altro e un modo di dormire uguale per tutti non esiste!! Ogni famiglia puó scegliere la sistemazione notturna che reputa migliore, compresa la possibilità di dormire insieme ai propri figli.. e senza sensi di colpa!
3) Offrire il ciuccio: il bisogno di suzione è un bisogno fondamentale per un neonato, non solo per mangiare. La natura ha fatto si che la mamma avesse il seno per soddisfare anche questo bisogno ed in questo modo, attraverso la stimolazione del seno, potesse produrre piú latte. Il bambino non ha bisogno di alcun succhiotto, poichè al seno della madre soddisfa nel modo disposto dalla natura stessa ogni suo bisogno di suzione nutritiva e non. Il ciuccio è solo un surrogato del seno materno e potrebbe anche interferire negativamente con l'allattamento al seno. Ognuno è libero di fare le proprie scelte ma è anche importante che i genitori siano consapevoli delle possibili conseguenze delle loro scelte.
4) Comportarsi in modo diverso durante i risvegli: luci soffuse, poche coccole... Un neonato ha bisogno di essere confortato sia di giorno che di notte, un neonato ha bisogno di contatto fisico in qualsiasi momento della giornata!! Quindi, credo che sia decisamente poco educativo far credere ai genitori che di notte non bisogna eccedere in contatto ed in coccole... 
Credo sia importante che ogni genitore possa poter scegliere liberamente quale soluzione sia piú giusta e adeguata per la propria famiglia ma per poter fare una scelta consapevole è fondamentale che le informazioni di cui dispongono i genitori siano veritiere e fondate. 
Ad oggi non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino che i bambini debbano addormentarsi da soli, che non debbano essere coccolati di notte e che abbiano bisogno di sostituti del seno materno per essere confortati!! Chi predica questi consigli, pediatri e psicologi compresi, lo fa sulla base di pregiudizi culturali e non su evidenze scientifiche, contribuendo alla disinformazione dilagante sul tema. 
Ricordiamoci quindi che le cure prossimali e la ricerca di contatto sono per il bambino un'esigenza di sopravvivenza e per la madre un istinto da seguire e la madre non deve aver paura di seguire questo istinto!!


venerdì 16 settembre 2011

Co-sleeping e autonomia

Sono sempre stata una sostenitrice del co-sleeping e, per fortuna, anche mio marito mi ha sempre sostenuta in quest'idea. Appena ho letto sui diversi libri dell'importanza per il bambino e per la mamma di dormire insieme nei primi anni di vita, ho sentito subito che era la strada che avremmo percorso. Ho sempre pensato che fosse giusto tenere mio figlio vicino durante la notte e dargli quelle rassicurazioni di cui aveva bisogno, considerandomi una mamma a tempo pieno, 24 ore su 24. Ovviamente, ho optato anche per la soluzione co-sleeping anche per un fattore di comodità: allattando è molto comodo avere il piccolo al tuo fianco, soprattutto nei primi mesi, proprio perchè ti accorgi subito quando si sta per svegliare e si ha quindi l'opportunità di attaccarlo al seno ancora prima che entri nella fase di pianto disperato, evitando cosí che si svegli. Devo ammettere che in 20 mesi noi abbiamo sermpre dormito benissimo! Con il passare dei mesi, Diego ha iniziato a ricercare sempre di piú i suoi spazi. Il suo papà gli ha costruito un side bed di cartone che abbiamo attaccato al letto per aumentare lo spazio e per far si che il giovanotto abbia avuto un luogo tutto suo. E, infatti, da quando c'è il side bed, la notte la passava praticamente tutta nel suo "lettino", con il valore aggiunto di sapere che la mamma era li al suo fianco. Di giorno,invece, la siesta pomeridiana aveva già iniziato a farla nel suo lettino da qualche mese. Tutto ció fino al 07 settembre 2011 (Diego ha 19 mesi..).. Quella sera, infatti, è successo qualcosa di totalmente inaspettato: dopo aver messo il pigiamino ed il pannolino, Diego è andato in salotto, ha preso il suo libro preferito, mi ha detto "Nanna, nanna" ed invece di dirigersi verso la nostra camera, ha svoltato nella sua cameretta e si è infilato nel suo lettino (ha un lettino basso, in modo che possa essere libero di entrare ed uscire quando vuole..). Non ci potevo credere!!!! Allora, ho assecondato la sua richiesta, gli ho dato la sua tetta della buona notte e si è addormentato tranquillo, dormendo fino alle 2 di notte nella sua camera. E' stata veramente una sensazione strana ma bellissima: il mio piccolo sta crescendo e mi ha fatto chiaramente capire che era pronto ad affrontare con serenità questa nuova tappa del suo sviluppo, senza traumi e senza pianti. Diverse amiche che hanno praticato co-sleeping mi dicevano: "Vedrai, quando sarà il momento deciderà lui di andarsene dal lettone..." ed io dentro di me pensavo:" Si, forse verso i 7-8 anni....". Ed, invece, avevano proprio ragione!!! Il momento giusto è arrivato e da allora, tutte le sere, Diego dorme nella sua cameretta.. Ovviamente non tutta la notte, anche noi abbiamo bisogni di abituarci all'idea di non stare piú cosí vicini vicini....

venerdì 15 ottobre 2010

Side-bed di cartone? Yes, we can..

La nostra cantina è stata occupata interamente da pannelli di cartone rigido per piú di un anno.. Martín voleva fare dei mobili con questi cartoni, dei divanetti per il balcone, delle poltroncine. In realtà, tra una cosa e l'altra sono rimasti abbandonati in cantina per tutto questo tempo. Si è peró presentata un'ottima occasione per utilizzarli: costruire a Diego un side-bed, ossia un lettino da attaccare al nostro letto, in maniera tale che lui continui a dormire vicino a noi peró in un suo spazio. In effetti, questa esigenza me l'ha fatta capire lui stesso qualche settimana fa. Non dormiva piú rilassato e beato come di solito, si capiva che aveva veramente voglia di un luogo tutto suo.. Siccome reputo ancora importante (e comodo, visto che lo allatto ancora..) tenerlo vicino a me di notte, abbiamo deciso di costruirgli un lettino tutto suo ma che allo stesso tempo sia ancora "ancorato" a noi.. e il side-bed, in questo senso, risponde perfettamente a questa esigenza! Lo ammetto.. amo dormire con mio figlio di fianco, guardarlo, accarezzarlo, sentirlo respirare.. La prima notte di Diego nel lettino è stata tremenda: lui che si svegliava ogni 10 minuti, a me e Martín che ci faceva strano avere nuovamente il letto tutto per noi e che, in fondo in fondo, un po' ci mancava.. Adesso le cose vanno molto meglio, il giovanotto si addormenta in braccio, lo metto poi nel suo lettino e ci dorme qualche ora.. Quando ha fame lo riprendo nel lettone con noi e continuiamo la notte cosí, come ai "vecchi" tempi.. Qualcuno potrà controbattere che cosí non gli si favorisce l'autonomia (cosa che mi è stata detta dalle tuttologhe dell'educazione di un'Associazione molto quotata qui nel mendrisiotto...) ma, in realtà, è proprio il contrario. Spero di dargli quella sicurezza di base che lo renderà in futuro un bimbo sicuro, indipendente e fiducioso in se stesso e negli altri..

martedì 27 aprile 2010

Amo il co-sleeping..

So che molte persone non sono assolutamente d'accordo con il co-sleeping, ossia il dormire tutti insieme nel lettone, per svariati motivi. Noi è da 3 mesi che dormiamo insieme e ne siamo felicissimi! Diego, da quando siamo tornati a casa dall'ospedale, non ha mai pianto una sola notte.. Inoltre, fin da subito si è creato un ritmo di sonno perfettamente coincidente con il mio: appena andiamo a letto ed è buio facciamo la poppata della buona notte e lui si addormenta profondamente fino a quando giunge l'ora dello spuntino notturno e poi si riaddormenta nuovamente fino al mattino. E per di piú per allattare è comodissimo.. a volte lui ciuccia ed io non mi sveglio neanche!!
William Sears (pediatra, padre di 8 figli) dice: "Gli orsacchiotti e i biberon ci hanno fatto allevare una generazione di individui legati principalmente alle cose materiali. Condividere il sonno con il bambino gli insegna a trovare conforto nell'essere a contatto con qualcuno, senza rimpiazzare le persone con degli oggetti.".. Bellissimo!
In molte culture il sonno condiviso è la norma indiscussa, cosí come lo è stata in passato anche nelle società occidentali, prima che l'avvento di un regime di separazione tra mamma e bebè mettesse al bando questa soluzione. In realtà, il contatto e la vicinanza sono importanti di notte, tanto quanto di giorno, anzi di piú, dato che addormentarsi per un bambino piccolo è qualcosa di "strano", che puó intimorire. Per nove mesi il piccolo ha dormito a contatto con la mamma ed è stato abituato alla presenza dei movimenti respiratori familiari, al battito cardiaco e al calore. Non si puó pretendere che, una volta nato, il neonato stia bene da solo nel suo lettino perchè gli viene a mancare tutto quello che lo rassicura e lo tranquillizza!
A proposito di co-sleeping segnalo questo articolo http://www.fatelananna.it/kdcosleep_it.html
Sul co-sleeping consiglio di leggere   "Facciamo la nanna" di Grazia Honegger Fresco - Ed Leone verde